La Via dell'Abate: sulle orme di San Bernardo
È uno dei percorsi storici più affascinanti dell'arco alpino, apprezzato per la straordinaria bellezza dei territori che attraversa, dalla Val d'Ossola a Disentis, nel Canton Grigioni. Si chiama "Via dell'Abate" ed è intitolata a Nicolao de Rodis-Baceno, originario della Valle Antigorio, abate del grande monastero di Disentis, nelle Alpi Retiche. Con la Via dell’Abate si ripercorre oggi un'importante viabilità storica di base, sulle orme di un personaggio illustre che guida l'escursionista attraverso le meraviglie di un territorio transfrontaliero.
L'itinerario escursionistico da oggi potrà contare su una valorizzazione importante, grazie al finanziamento di Fondazione Compagnia di San Paolo nell'ambito del bando “Territori in luce. Valorizzare le identità culturali dei luoghi per sviluppare il turismo sostenibile”.
Il bando è promosso nell’ambito della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, e mira a valorizzare in chiave turistica il patrimonio artistico culturale diffuso di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per creare opportunità di crescita culturale, sociale ed economica per i territori; a favorire ed accrescere il valore delle reti territoriali e tematiche e lo sviluppo sostenibile dei territori e in particolare il turismo sostenibile, promuovendo la conoscenza delle culture locali, nel rispetto dell’ambiente e dei sistemi di vita delle comunità.
Il progetto è nato sulla base degli studi e dell'intuizione dello storico Enrico Rizzi, grazie al lavoro delle amministrazioni di Baceno, Premia e Formazza, in sinergia con le singole realtà territoriali coinvolte, e alla consulenza della società di fundraising Niniqa scarl di Torino.
Fino a novembre, oltre a trekking organizzati proprio lungo il sentiero che unisce Italia e Svizzera, i tre Comuni ossolani proporranno un ricco e variegato calendario di appuntamenti pensato in occasione di un anno, il 2023, che vede il territorio protagonista di due importanti anniversari tra loro legati: il tracciamento completo della Via dell’Abate (da Baceno a Disentis, con il posizionamento di nuova segnaletica informativa) e il centenario della Lettera Apostolica di Pio XI che proclamò San Bernardo Santo Patrono delle Alpi.
"In momenti come quelli che abbiamo appena lasciato alle spalle e nel periodo storico che stiamo vivendo, la celebrazione di un valico alpino che potrà finalmente essere superato, a piedi per di più, e di un personaggio che ha evidentemente posto la fratellanza e l’andare oltre i confini al centro del suo messaggio danno un significato ben più profondo e complesso a quanto intendiamo proporre quest’anno e in quelli a venire. – conferma Bruna Papa, Sindaca di Formazza, Comune capofila del progetto – Il calendario che abbiamo messo a punto vuole offrire occasioni di svago, accrescimento culturale e rigenerazione fisica, spunti di riflessione sulla contemporaneità e le sue difficili sfide, con particolare riferimento al rapporto tra uomo e natura e alla complessa ricerca di equilibrio tra le necessità di sopravvivenza e sviluppo e le esigenze legate alla sostenibilità ambientale".
STORIA DELLA VIA DELL'ABATE
La Via dell'Abate attraversa un territorio vasto e incantevole, tra Piemonte (Italia), Canton Ticino e Grigioni (Svizzera) e prende nome da Nicolao de Rodis-Baceno. lllustre personaggio nato a Baceno da una nobile famiglia feudale, vassallo imperiale, monaco benedettino, visse in un’epoca, la fine del XIII secolo, nella quale questo nodo di montagne legava strettamente i destini delle valli attorno al San Gottardo.
Il padre dell’abate, Guidobono de Rodis-Baceno, nel 1270 era Podestà della Valle di Blenio, sul versante meridionale del Lucomagno. Verso il 1296 Nicolao risalì il lungo cammino da Baceno a Disentis per sedere sulla cattedra di abate-principe dell’importante cenobio benedettino nel cuore delle Alpi. Fondato nell’VIII secolo da monaci irlandesi, Disentis fu vitale centro di civilizzazione e di colonizzazione dell’intera regione, in particolare con l’apporto di coloni walser, grazie all’iniziativa feudale dei Rodis-Baceno.
Il cammino, con partenza dalla Valle Antigorio, conduce a Disentis attraverso tre valichi, solca una regione alpestre d’alta quota in gran parte ancora intatta e dall'altissimo valore naturalistico: autentico simbolo delle Alpi da riscoprire nella dimensione di un escursionismo consapevole, la Via dell'Abate è esempio del camminare come metafora di conoscenza, alla scoperta di ambienti e paesaggi di assoluto fascino.
IL PERCORSO, LA MAPPA, LE TAPPE E LE INFO TECNICHE
Di seguito invece i dettagli delle 8 tappe:
TAPPA 1
Baceno – Cadarese
lunghezza 8,5 km
dislivello + 300 m
dislivello – 120 m
tempo 2h 20’
TAPPA 2
Cadarese – Ponte
lunghezza 12,5 km
dislivello + 600 m
dislivello – 75 m
tempo 3h 45
TAPPA 3
Ponte – Rifugio Maria Luisa
lunghezza 9,2 km
dislivello + 1000 m
dislivello – 100 m
tempo 4h 00’
TAPPA 4
Rifugio Maria Luisa – Pescium
lunghezza 22 km
dislivello + 800 m
dislivello – 1200 m
tempo 6h 00’
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TAPPA 5
Airolo – Lago Ritom
lunghezza 9,2 km
dislivello + 815 m
dislivello – 135 m
tempo 3h 20’
TAPPA 6
Lago Ritom – Passo del Lucomagno
lunghezza 13,3 km
dislivello + 500 m
dislivello – 430 m
tempo 3h 50’
TAPPA 7
Passo del Lucomagno – Platta
lunghezza 17,3 km
dislivello + 290 m
dislivello – 825 m
tempo 4h 30’
TAPPA 8
Platta – Disentis
lunghezza 8,3 km
dislivello + 280 m
dislivello – 515 m
tempo 2h 20’
Il territorio
Molti gli attrattori storici e naturalistici che il viandante può incontrare lungo la Via dell'Abate, fin dalla partenza: Baceno offre un vero e proprio gioiello d’arte, la Chiesa Monumentale di San Gaudenzio, eretta su uno sperone di roccia, considerata la più bella chiesa delle Alpi. Conserva affreschi medioevali, vetrate rinascimentali, sculture policrome lignee neo-gotiche.
Proseguendo verso Premia l’escursionista può visitare gli Orridi di Uriezzo, insenature rocciose in cui i torrenti subglaciali hanno scavato spettacolari anfratti con affascinanti testimonianze preistoriche. A Premia, oggi località turistica termale, ricca di testimonianze culturali (su tutti il pregevole museo mineralogico), tappa obbligata all’antico ospizio di San Bernardo, fondato nel XIII secolo dai signori de Rodis: l’Oratorio di San Bernardo è oggi uno dei pochi esempi superstiti di chiesa-ospizio medioevale delle Alpi.
Nella parte alta della valle, il cammino tocca l’antico insediamento-fortezza di Cristo, sede dei signori de Rodis-Cristo, dove tuttora una torre medioevale domina il paesaggio. Al confine tra le valli Antigorio e Formazza si incontra il Santuario di Antillone, che conserva in un grande ciclo di affreschi la più antica rappresentazione di un pellegrinaggio al San Gottardo e al suo ospizio (XVII sec.). Nel presbiterio del santuario, recentemente restaurato, si può ammirare un affresco di San Bernardo, opera di Luigi Reali Fiorentino (metà del XVI secolo). Ai piedi dell’antico villaggio si stende il laghetto di Antillone, habitat naturale per una specie rarissima di tritone alpestre e molto amato per i colori magnifici delle sue mutazioni stagionali. Il percorso prosegue arrivando nel territorio di Formazza, prima toccando Fondovalle, poi risalendo fino a Chiesa, capoluogo religioso, con la sua Parrocchiale, la più antica dell’intero arco alpino dedicata a San Bernardo d’Aosta, patrono delle Alpi e degli alpinisti.
Da Chiesa si passa a Ponte, dove si può visitare la Casa-Forte, museo sui passi alpini con una sala dedicata alle sculture lignee policrome tedesche tra cui preziosissimi esemplari del XV-XVI secolo. La Via dell'Abate raggiunge poi la Cascata della Toce, la più spettacolare delle Alpi, con un salto di 143 metri, ammirata nei secoli da scienziati, artisti e scrittori, oltre che da migliaia di occhi stupiti, ogni anno. A Riale il cammino storico prosegue sul versante destro e raggiunge l’alto comprensorio naturalistico della Val Toggia, tra i laghi Kastell e Fischersee, un’oasi naturalistica di particolare valore, fiancheggiata da una parete dolomitica ribattezzata di recente “Cresta Dolomieu”.
Valicato il Passo San Giacomo la via scende in Val Bedretto alla volta di Airolo, dove incontra la “Via delle genti” diretta al Passo San Gottardo. Prosegue poi alla volta di Madrano e sale nella Valle di Piora. Passato il grande bacino del Lago Ritom, raggiunge l’Alpe Piora dove, in un ambiente naturalistico ed eco-sistemico tra i più significativi delle Alpi, ha sede il Centro di Biologia Alpina, fondato dalle Università di Zurigo e di Ginevra. Dopo il Lago di Cadagno l'itinerario raggiunge il Passo dell’Uomo per scendere nella Valle del Lucomagno. La foresta di cembri del Lucomagno, sul versante destro della via, rappresenta una delle più importanti testimonianze botaniche alpine. Fatta tappa al Passo del Lucomagno, il sentiero segue un percorso di alta valenza storica, lungo l’itinerario privilegiato nel Medioevo dagli imperatori che attraversavano le Alpi per scendere con il loro seguito in Italia: lungo l’antico tracciato, solca la Valle di Medel e raggiunge Disentis e il suo monastero benedettino. Disentis è oggi il più importante centro monastico alpino, attivo da quattordici secoli: qui il viaggiatore che ha ripercorso il cammino duecentesco dell’abate Nicolao de Rodis-Baceno può trovare ampia ospitalità e incontra la Ferrovia Retica in uno dei suoi tratti più suggestivi. Il museo del Monastero, ricchissimo di storia e arte, vale un viaggio, grazie alle preziosissime collezioni di storia naturale e ai capolavori d’arte conservati nelle sue sale.
Esclusi i tratti Baceno-Formazza, Bedretto-Airolo e Passo del Lucomagno-Disentis, l’intera Via dell'Abate attraversa regioni alpestri prive di strade carrozzabili, ad altitudini comprese tra 800 e 2300 m, su sentieri sempre ben tracciati. L’intero percorso si snoda all’interno di alpeggi tuttora sfruttati dalle mandrie estive: particolarmente pregiati i formaggi grassi d’alpe (che possono essere gustati e acquistati lungo il percorso) quali il Bettelmatt e il Piora, due tra i più famosi formaggi alpini. Meritano inoltre segnalazione (e valorizzazione) i prodotti tipici dell’alimentazione alpina, dalle patate di Formazza al pane e ai dolci della Surselva Grigione.
Degni di nota i pregevolissimi tratti selciati di mulattiera medioevale ancora conservati (nei pressi della Cascata del Toce e la mulattiera della transumanza in Val Piora) e il patrimonio di piccoli laghi alpini, oltre sessanta, che si incontrano nella regione attraversata. Importanti anche le testimonianze architettoniche relative alla casa rurale alpina, su tutti gli esempi di antichi Hofe in legno Block-bau a Formazza e a Medel (Lucomagno). Interessanti alcune testimonianze di viaggiatori illustri, come San Carlo Borromeo o Déodat de Dolomieu: quest'ultimo, avendo compiuto l’intero itinerario della “Via dell’Abate” da Baceno a Disentis, l’ha in qualche modo autorevolmente “tenuta a battesimo” nel 1801.
IL CALENDARIO DI EVENTI
L'inaugurazione del primo tratto della "Via dell'Abate", tra Baceno e Formazza, avvenuta a metà giugno 2023, ha mostrato agli escursionisti una piccola porzione del cammino che parte da Baceno, risale il corso del fiume Toce lungo la valle di Premia e di Formazza, fino al Passo San Giacomo (2313 m); da qui il sentiero storico intitolato a Nicolao de Rodis-Baceno scende nell'elvetica Valle Bedretto, tocca Airolo (ai piedi del San Gottardo), risale la val Piora attraversa il Passo dell’Uomo (2218 m), per immettersi nell’antichissimo itinerario del Lucomagno. Superato l’omonimo passo (1915 m), scende al monastero di Disentis, nei Grigioni.
L'intero percorso, lungo ben 100 km, sarà protagonista dell'appuntamento più atteso di questi lunghi festeggiamenti tra estate e autunno: la sezione formazzina del Club Alpino Italiano percorrerà per la prima volta l'intero tragitto in 4 giorni, dal 6 al 9 settembre, un trekking transfrontaliero piuttosto impegnativo, che terminerà con un'importante celebrazione il 10 settembre presso il Monastero di Disentis.
Oltre a questa straordinaria camminata tra storia e natura, durante tutta la prima settimana di settembre sono già in calendario iniziative sul territorio attraversato dalla "Via dell'Abate", tra Baceno e Formazza, per chi desidera scoprire da vicino i tratti italiani del percorso, un'occasione unica anche per valorizzare il territorio in chiave storico-artistica e naturalistico-spirituale. Sarà inoltre distribuita dalle proloco di Formazza, Baceno e Premia la tessera del viandante, che darà diritto a sconti in strutture ricettive e al pranzo del viandante a prezzo agevolato.
Ecco i prossimi eventi in calendario:
Sabato 22 luglio e domenica 23 luglio
Esposizioni, concerti, laboratori, trekking mangia&bevi con scultori all'opera...
Venerdì 4 agosto
Ore 17 inaugurazione dell'esposizione "Sulle orme di San Bernardo delle Alpi: i cammini dello spirito", presso l'Oratorio di San Bernardo, nella frazione Rozzaro di Premia. L'esposizione è organizzata dall’Associazione “Uno sguardo sulla Valle” con il patrocinio del Comune di Premia ed in collaborazione con la Pro loco di Premia ed i frazionisti di Rozzaro; intermezzi musicali con la fisarmonica del M° Mario Milani.
L’Oratorio è raggiungibile percorrendo un breve sentiero (500/600 m) che si imbocca a Rozzaro di Premia; posteggio presso il piazzale del campo sportivo di Pioda. Si consigliano calzature adeguate per camminare su un sentiero nel bosco.
La mostra sarà aperta ogni sabato e domenica dal 4 al 20 agosto, dalle ore 15 alle 17.
Per prenotazioni: tel. 340 7778349 (Augusta) o proloco.premia@gmail.com
Visite guidate: 19 agosto, 7 ottobre, 10 novembre.
La mostra è organizzata dall'Associazione “Uno sguardo sulla Valle” con il patrocinio del Comune di Premia in collaborazione con Pro Loco di Premia e Frazionisti di Rozzaro.
L’Oratorio ed i ruderi dell’Ospizio, risalenti alla seconda metà del 1200, costituiscono un unicum in tutto l’arco alpino. Secondo la tradizione il complesso fu istituito da Guido II de Rodis: era un piccolo centro di accoglienza per i pellegrini, i viandanti ed i mercanti che percorrevano la Via del Gries da o verso le terre d’Oltralpe. Secondo la tradizione locale, “alla cura ed all’amministrazione dell’ospizio erano deputate le nobildonne della famiglia de Rodis che, a guisa delle pietose spedalinghe dell’Ordine Gerosolimitano, avevano cura dei passanti e delle inferme del loro sesso”.
L’effigie di queste donne è ricordata negli affreschi del presbiterio della chiesa parrocchiale di Premia.
Sabato 19 agosto
Celebrazione del centenario della lettera apostolica di Pio XI del 20 agosto 1923 che proclamò San Bernardo "Patrono delle Alpi".
- Ore 14,00 Visita guidata alla mostra “Sulle orme di Bernardo delle Alpi: i cammini dello spirito” - Oratorio-ospizio di San Bernardo, Rozzaro di Premia
- Ore 15,30 Visita guidata alla mostra “La via dell’Abate, da Baceno a Disentis” - Museo della Casa Forte/Stein-Hus, Ponte di Formazza
-
Ore 17,00 Commemorazione ufficiale della Lettera apostolica di Pio XI del 20 agosto 1923 - Albergo della Cascata della Toce
Interverrà Annibale Salsa, già docente di antropologia culturale e presidente generale del C.A.I. - Posa di un quadro commemorativo di Achille Ratti alpinista, ospite dell’Albergo della Cascata nel 1888 e 1897
- Seguirà aperitivo
"Giochiamo come una volta", Valdo di Formazza
Giochi di legno adatti a grandi e piccini per scoprire come giocavano i nostri nonni 😉
Ingresso libero, senza prenotazione.
Domenica 20 agosto
Trekking da Riale al Blinnenhorn della Sezione di Formazza del C.A.I. e posa sulla vetta del Blinnenhorn di una targa commemorativa dell’ascensione di Achille Ratti nell’agosto 1897
Da sabato 2 a sabato 9 settembre - La settimana della Via dell’Abate
Concerti, spettacoli, esperienze outdoor, laboratori per i più piccoli, teatro, giochi, convegni e attività sul territorio alla scoperta del cammino, oltre al trekking completo lungo la Via dell'Abate, da Baceno a Disentis.
Venerdì 10 e sabato 11 novembre
Si chiude il ciclo di eventi de "La Via dell'Abate" con il convegno "Sui cammini dello spirito, rivivere la montagna oggi".
Sei mesi di appuntamenti voluti dai Comuni di Baceno, Premia e Formazza per valorizzare la Via dell'Abate, da Baceno a Disentis, dalla Val d'Ossola al Canton Grigioni, uno dei percorsi escursionistici più affascinanti dell'arco alpino, che il CAI di Formazza ha "battezzato" lo scorso mese di settembre con un trekking impegnativo e di grande valore anche simbolico.
Il ciclo di manifestazioni volge dunque al termine: venerdì 10 e sabato 11 novembre una serie di incontri, dibattiti, visite guidate e appuntamenti (tra cui spiccano il convegno e la tavola rotonda di sabato con prestigiosi relatori), tutti in programma tra Baceno, Premia e Formazza, chiuderà le celebrazioni di questo anno.
Per maggiori informazioni e aggiornamenti:
Il progetto "La Via dell'Abate" è voluto da:
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Fotografie di Marco Benedetto Cerini